domenica 8 febbraio 2009

Immigrati? Non sono cittadini di serie B.

Immigrati sono anche gli Italiani all’estero!
Come si può pensare in certe circostanze di trattare le persone in maniera diversa per il semplice fatto di non essere residenti in Italia?
Condivido il monito lanciato dalla Corte di Cassazione ai colleghi del “merito” che evidentemente applicavano la legge in maniera distorta e parziale.
Una Corte d'Appello aveva negato ai familiari di una vittima di incidente mortale il risarcimento del danno per la morte del loro congiunto sulla base del fatto che essi non erano residenti in Italia (?)
Ma come si può in Italia, in Europa, fare una sentenza del genere?
Infatti la Corte di cassazione ha stabilito che gli immigrati non sono cittadini di serie B e in caso di morte per incidente stradale i familiari hanno diritto non solo di chiedere ma anche di ottenere il risarcimento danni anche se sono residenti all'estero.
Lo stesso vale per chi ha figli all’estero per studio o lavoro.
Secondo la Corte se si dovesse ragionare diversamente ''ne conseguirebbe che la vita di uno straniero senza congiunti in Italia varrebbe molto meno di quella del cittadino italiano, pur essendogli attribuiti in vita gli stessi diritti, perché verrebbe escluso alcun rilievo alla sua valenza spirituale, che si traduce nei tanti doveri e diritti di relazione che ad altri soggetti vengono riconosciuti come produttivi di effetti giuridici dopo la morte''.
Sulla scorta di questo principio la IV sezione penale della Corte di cassazione ha accolto il ricorso di ben 9 familiari di un cittadino straniero morto a seguito ad un incidente stradale.

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