sabato 27 giugno 2015
mercoledì 3 giugno 2015
Rubavano ai falliti: tutti dento a Latina ! Giudice, cancelliere e i suoi “fedeli” finanzieri
La Giustizia un Italia è morta da tempo l'articolo che segue di Mala Giustizia in Italia è solo una ulteriore conferma.
Mazzette, gioielli preziosi, viaggi e orologi di pregio: un consolidato sistema corruttivo. Gli affari del giudice, le mazzette grazie ai fallimenti pilotati in Tribunale, andavano meglio delle migliori aspettative. Tant'é che il magistrato, arrestato insieme ad un cancelliere, un sottufficiale della Guardia di Finanza, due commercialisti e un imprenditore, in pubblico sempre misurato e riservato, in privato si lasciava andare a un linguaggio meno compito: «Porca t...! Qua abbiamo mosso un milione di euro tra un c.... ed un altro».
Gli incassi della banda messa in piedi con curatori, periti e consulenti erano talmente oltre le previsioni da diventare un problema: «Dove c... li metto sti soldi ? Prima mi ero già comprato una casa, due, non lo posso fare, a chi cazzo le intesto, in qualche maniera ‘sti soldi li devo riciclà come cazzo faccio sennò ? Alla fine il magistrato si lancia sugli orologi: «Me lo merito un Rolex? Io ho scelto un Daytona», si sfoga con un complice. Acquisti che per gli investigatori servivano a ripulire i soldi che il giudice avrebbe ricevuto illecitamente da alcuni commercialisti, nominati consulenti nei fallimenti milionari.
Gioielli preziosi. “Volevo fare una sorta di tetris con gli smeraldi, gli orecchini e un anello se ci hai o con rubini, preferisco lo smeraldo, mi piacerebbe l’idea di un anello, diamanti, smeraldo, tutti smeraldi, un bel bracciale”, spiegava il magistrato – intercettato – al gioielliere, mentre sceglieva il miglior regalo per la moglie (anche lei arrestata). Per l’accusa i consulenti nominati dal giudice corrispondevano una percentuale dei compensi liquidati loro dal giudice stesso. Da anni in servizio al Tribunale, avrebbe creato una fitta rete di complicità in grado di avere informazioni confidenziali anche sulle eventuali indagini in corso.
Liquidazioni accelerate e aste pilotate in cambio di parcelle da centinaia di migliaia di euro. Il 15% spettava al giudice. Le indagini proseguono coinvolgendo altri giudici. All’orizzonte l’associazione a delinquere. «I miei amici, rivendicava il magistrato, mangiano anche loro alla tavola... Sono il leader, spalle larghe e palle sotto, devono fare come dico io».
venerdì 31 ottobre 2014
Riattivazione degli autovelox a postazione "fissa" sulla S.P. n. 366 Otranto - San Cataldo. Eliminato anche il vincolo paesaggistico?
Sorprende e non poco la decisione della "Provincia di Lecce" e probabilmente anche della locale amministrazione di riattivare gli autovelox a postazione "fissa" in zona Alimini.
Autovelox a postazione "fissa" prevista dal legislatore per altre tipologie di strade e che ricordiamo erano stati spenti, dopo migliaia e migliaia di multe e di ricorsi e, secondo alcuni, per la mancanza dell'autorizzazione amministrativa da parte del Comune di Otranto in quanto nella zona vige il vincolo paesaggistico.
Secondo il mio modesto parere l'illegittimità di tali autovelox a postazione "fissa" permane sotto vari ed altri aspetti.
Secondo il mio modesto parere l'illegittimità di tali autovelox a postazione "fissa" permane sotto vari ed altri aspetti.
Parliamoci chiaro il motivo della riattivazione di questi autovelox è solo quello di fare cassa in maniera molto facile, gratuita per alcuni, onerosa per altri, anche perché su tale tipologia di strada il tasso di incidentalità è pari a 0, pertanto, non vi è alcun'altra giustificazione al loro utilizzo.
Ma una domanda a chi di dovere la devo comunque porre:
se prima su tale zona, per gli autovelox a postazione "fissa", vi era un "vincolo paesaggistico" cosa ha contribuito a far cambiare idea e concedere quindi quell'autorizzazione amministrativa prima assente? Ma soprattutto cosa è cambiato dal giorno dello spegnimento di questi strumenti? E' stato eliminato forse il vincolo paesaggistico?
venerdì 12 settembre 2014
Quanti secondi deve durare il giallo in una intersezione? Siamo un paese con una giustizia di pulcinella.
Quella italiana è davvero una giustizia ballerina ....
Mi riferisco a quelle sentenze emesse da alcuni giudici della cassazione (non tutti) che, in mancanza di "indicazioni precise circa tale durata minima del 'giallo', sostengono che 3'' devono bastare per l'automobilista che intende attraversare l'incrocio con il semaforo giallo....
Si vede che non guidano loro le auto ... e che quando sono sui sedili del lato passeggero o in quelli posteriori sono distratti dalla lettura dei giornali...
Questi giudici hanno dimenticato come sono fatte le nostre intersezioni .... hanno dimenticato che qui in Italia c'è gente che attraversa l'incrocio a piedi o con la bici quando da loro indica il rosso ... in questo caso cari giudici che devono fare gli automobilisti investirli? O devono scattare la foto ricordo?
Hanno dimenticato che in alcune intersezioni vi è un unico semaforo con indicazione di direzione generica ... e allora cosa si fa quando si ha intenzione di svoltare a sinistra e si ha un altro automobilista di fronte? Si taglia la strada perché abbiamo solo 3' di tempo? E quelli che stanno fermi dietro di noi? Tutti multati?
Hanno dimenticato che in alcune intersezioni vi è un unico semaforo con indicazione di direzione generica ... e allora cosa si fa quando si ha intenzione di svoltare a sinistra e si ha un altro automobilista di fronte? Si taglia la strada perché abbiamo solo 3' di tempo? E quelli che stanno fermi dietro di noi? Tutti multati?
Cari giudici quando stabilite in maniera generalizzata che sono sufficienti solo 3'' per attraversare tutti i tipi di intersezione .... è evidente che non tenete conto nè dei veicoli lenti, e a volte del blocco del traffico al centro dell'intersezione, nè della conformazione degli incroci... che non sono tutti uguali...
Una sentenza che stabilisce che sono sufficienti solo 3'' per attraversare un incrocio è davvero insensata ... ma come fate a stabilire ciò con una sentenza?
Cari giudici io non passo mai con il rosso e nè con il giallo (a volte) ma 3'' potrebbero essere sufficienti solo se l'intersezione è libera ... e l'incrocio è corto ....
La vostra decisione non tutela i cittadini ed è irragionevole non solo perché non ci sono disposizioni legislative ben precise ma soprattutto perché non stabilite, nelle sentenze, anche a quale velocità minima e massima dovrebbe superare l'intersezione un automobilista.
Tenendo presente che con una velocità "costante" di 20 km/h si percorrono mt. 5,56 al secondo ....
Ebbene dopo quanto evidenziato e prima di giudicare le prossime volte rimettevi voi alla guida dell'auto provate a circolare nelle nostre città ... non fermatevi solo alle formalità ... vedrete che il vostro giudizio sarà diverso ... provare per credere...
In un incrocio abbastanza lungo da attraversare, e nelle grandi città con 4 corsie per senso di marcia ce ne sono tanti, se scatta il giallo immediatamente dopo aver varcato la linea trasversale (quindi per l'automobilista che ha già impegnato l'incrocio ufficialmente ancora verde...) e stabilite che la durata del giallo è solo di 3'' ... saremo tutti multati ... cosi le ditte private e gli enti locali faranno cassa e impoveriranno ancora di più chi con l'auto deve lavorare ...
Cari giudici se vogliamo parlare di sicurezza stradale io al vostro posto obbligherei tutte le pubbliche amministrazioni a collocare sui semafori i contatori dei secondi ... allora si che si può parlare di sicurezza stradale ... ma si sa che in Italia abbiamo e vogliamo la giustizia di pulcinella...
Come si dice in dialetto dalle nostre parti ... "mara a ci ccappa...".
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martedì 1 luglio 2014
Autovelox fissi sulla litoranea Otranto - San Cataldo. Ora chi ha sbagliato paghi di tasca propria.
Autovelox sulla litoranea San Cataldo - Otranto. Sentenze a raffica del Giudice di Pace di Lecce e arrivano anche le condanne alle spese. Lo "Sportello dei Diritti" lo aveva previsto e si era appellato al presidente della Provincia ed al comandante della Polizia Provinciale affinchè annullassero in via d'autotutela i verbali
01/07/2014
Lo avevamo previsto, in particolare dopo che il Comune di Otranto aveva avviato l'iter per la rimozione dei due apparecchi siti sul proprio territorio comunale specificando le carenze autorizzative dei due ormai famigerati autovelox sulla litoranea San Cataldo - Otranto nel tratto nei pressi dei laghi Alimini oltre a specifici motivi d'illegittimità delle contestazioni che avevamo già individuato, ed ora stanno arrivando le prime sentenze del Giudice di Pace di Lecce che hanno annullato i verbali opposti. Il dato più eclatante è che sempre per come ci aspettavamo sono giunte anche le prime condanne alle spese di lite per l'Amministrazione Provinciale.
In tal senso, è esemplare la sentenza n. 2267/14 del Giudice di Pace avv. Giuseppe Paparella che non solo ha annullato il verbale di contravvenzione per carenza della prova della preventiva segnaletica stradale ai sensi dell'art. 4 del D.L. 121/2002 rilevando, peraltro, le ripetute carenze autorizzative, ma ha anche condannato l'ente soccombente nella causa al pagamento delle spese del contributo unificato pari ad 37,00 euro e a 150,00 euro per competenze.
Insomma una batosta prevedibile per le casse provinciali nonostante gli appelli di Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” all'annullamento dei verbali contestati in via di autotutela.
Cosa aspetta, quindi, il Presidente della Provincia, o meglio il commissario, ed il Comandante della Polizia Provinciale a procedere all'annullamento a tutti coloro che hanno subìto tale ingiusto ed illegittimo accertamento?
Bisognerà continuare a presentare migliaia di ricorsi che andrebbero ad ingolfare il Prefetto o l'ufficio del giudice di Pace preposti?
Alla luce di tali decisioni del Giudice di pace di Lecce restiamo fiduciosi in un dietro front dell'ente anche se sono centinaia i cittadini che hanno scelto di pagare la sanzione appena notificata presso le proprie residenze per le quali il percorso di eventuali rimborsi, come già preannunciato nei nostri precedenti comunicati resta alquanto gravoso.
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sabato 21 giugno 2014
Autovelox vergognosi. Basta autovelox.
Nuovi autovelox sulla litoranea San Cataldo - Otranto a Lecce. Grande danno d'immagine per il Salento. La "trappola" degli automobilisti perpetrata dall'ente provincia di Lecce.
Ma le Province non erano "finite"? Si preannuncia una stagione estiva infuocata per i ricorsi
Sono già decine e decine i ricorsi che lo “Sportello dei Diritti” sta predisponendo per conto dei cittadini che in maniera seriale vengono multati dalle due nuove postazioni fisse di autovelox poste in un tratto con limite a 50 km/h da parte della Provincia di Lecce sulla litoranea che collega San Cataldo, marina di Lecce, ad Otranto nel tratto nei pressi dei laghi Alimini.
Ed in tal senso, arrivano le segnalazioni e denunce via email dei cittadini come quella del signor Luciano Esposito di Otranto assai significativa che per tali ragioni riportiamo integralmente: "Ti mando le foto incriminate dei due autovelox fissi collocati (uno addirittura in curva) sulla strada per gli Alimini e uno verso Otranto ... entrambe le postazioni (a prescindere dai cartelli precedenti) non visibili come previsto dal c.d.s. nè di giorno (che si confondono con l'ambiente circostante) nè soprattutto di notte. Vi è di più che su una postazione vi è un cartello del controllo automatico ma serve solo a confondere gli automobilisti perchè pensano che sia l'informazione per un controllo successivo alla postazione ....
Sembra siano tenuti in funzione a quanto pare 24/24 e senza la presenza degli agenti (anche perchè li non potrebbero neppure sostare) e la legge come sai vieta la collocazione degli autovelox fissi in tale tipologia di carreggiata a due sole corsie".
Ciò che stupisce, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” al di là degli aspetti di legittimità già oggetto dei ricorsi che stiamo facendo depositare ai cittadini che ci hanno cointeressato della questione, specie perchè molti, multati in via seriale nella gran parte dei casi con un verbale all'andata ed uno al ritorno da Otranto o viceversa, è che i due strumenti siano stati installati dall'ente provinciale proprio quando le funzioni di tali tipi di enti dovrebbero esaurirsi, mentre si continua a tentare di "far cassa" in maniera assai subdola, perchè molte infrazioni risultano essere effettuate per pochi chilometri orari di differenza rispetto ad un limite assai basso, fissato in 50 km/h in quel tratto, notoriamente trafficato nei periodi estivi.
Il problema più grande che si pone è il grande danno d'immagine che si preannuncia nei prossimi mesi a danno di quel tratto di costa che insiste nel comune di Otranto, quando migliaia di turisti, dopo le loro vacanze nel Salento, si vedranno recapitati verbali rilevati da postazioni autovelox fisse che appaiono più come "trappole" per automobilisti che finalizzate a precipue esigenze di sicurezza stradale.
E dopo le multe e la denuncia pubblica arriva lo STOP.
E dopo le multe e la denuncia pubblica arriva lo STOP.
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